Boscoreale piange il piccolo Antonio. Ad appena 11 anni, Antonio D’Angelo è volato in cielo. Il bambino affetto da un brutto male è scomparso ieri dopo aver lottato con il sostegno dei suoi genitori. Un dolore immenso per il papà Ciro e per la mamma Stefania Blasio. Un dolore che purtroppo resterà con loro per tutta la vita, perché la perdita di un figlio è la cosa più straziante che possa capitare in una famiglia.
Boscoreale piange il piccolo Antonio, il dolore del quartiere
Un giorno che Boscoreale vive tra le lacrime per la perdita di un bambino che non ce l’ha fatta. Antonio era stato in ospedale per curarsi da una malattia che non gli ha dato scampo. Oggi sono previsti anche i funerali nel santuario della Madonna Liberatrice dei Flagelli. Il quartiere si stringerà intorno alla famiglia. Boscoreale piange il piccolo Antonio ritrovandosi nel Santuario che, purtroppo, ancora una volta celebra l’addio a questa terra di una giovane vittima.
Un bambino solare, il dolore degli operatori sanitari
Antonio era un bambino solare entrato nel cuore degli operatori sanitari del Santobono Pausillipon dove era in cura. Una delle operatrici ha scritto poche ma toccanti parole sui social quando Antonio è volato dal Signore. “Mi mancherai piccolo mio… mi mancherà la tua fissa di farmi il bagno con una siringa piena d’acqua, i tuoi scherzi telefonici, il tuo viso a volte un pó imbronciato ma sempre solare… ti voglio bene polpettone mio”. E ha postato una foto risalente ad Halloween, probabilmente scattata in ospedale. Un messaggio che racconta come ad Antonio andava di scherzare nonostante la malattia. E come l’affetto per lui andava oltre il rapporto tra operatori sanitari e pazienti. Anche una collega della donna che ha scritto il messaggio per il bambino di Boscoreale ha aggiunto: “Era un nostro figlio”.
Rispetto per il dolore
Mamma Stefania aveva invitato anche ad effettuare una donazione per la ricerca contro la leucemia. Troppi figli di questa terra si sono ammalati, mentre si attendono risposte importanti da parte della Sanità. Questo, però, non è il momento delle polemiche, ma del rispetto. Quello per la famiglia di Antonio D’Angelo, estremamente provata per la morte del loro bambino.