Arrestata la tm dell’hub vaccinale di Boscotrecase

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Scandalo sull’hub vaccinale di Boscotrecase. In manette la team manager. Si tratta di Rosa Trunfio, responsabile organizzativa del centro. La dottoressa era responsabile anche della stanza degli abbracci all’ospedale Madonna della Neve e Sant’Anna Covid center. Docente di medicina estetica all’Università di Roma Tor Vergata, Rosa Trunfio faceva parte di un’organizzazione romana che importava Gbl, la droga dello stupro, ma il vero ruolo preponderante nell’organizzazione l’aveva Clarissa Capone, Lady Gbl, anche lei agli arresti. 

Rosa Trunfio era una persona di fiducia di Danny Beccaria, il pusher dei vip di Roma. Secondo l’inchiesta, insieme all’ex marito, avrebbe anche convissuto con Beccaria, ma il medico napoletano smentisce questa ipotesi in un’intervista rilasciata dopo l’arresto dell’ex moglie. Tra i clienti vip di ogni settore, anche un sacerdote romano. Il sistema dello spaccio si reggeva sull’acquisto di bottiglie di Gbl dall’Olanda acquistate attraverso il dark web. Con la droga dello stupro entravano nei salotti della capitale e nell’inchiesta è finita anche Claudia Rivelli, sorella dell’attrice Ornella Muti.

Le dichiarazioni dell’ex marito di Rosa Trunfio rilasciate a La Repubblica lasciano presagire che si era arrivati a un punto di non ritorno: “Rosa non era più lei, era strana. Trascorreva spesso i fine settimana a Roma e non tornava a casa. Aveva iniziato a frequentare queste compagnie lontane dal nostro mondo. Tutta gente fissata col ritocco”.

Per lei con l’Asl Na3 Sud diretta da Gaetano D’Onofrio solo un contratto di consulenza, ma quando mercoledì scorso il direttore ha visto il nome della dottoressa tra le 39 persone finite nell’inchiesta della Procura di Roma sarà sobbalzato dalla sedia.